venerdì 14 settembre 2012

I saluti del Dirigente Prof.ssa Emma Tarulli agli Alunni e alle Alunne



Alle alunne e agli alunni

Non è stato un martello a rendere le rocce così perfette,
ma l’acqua, con la sua dolcezza, la sua danza, il suo suono.
RABINDRANATH TAGORE

Carissimi,

oggi termina il mio incarico di dirigente titolare dell’Istituto Comprensivo “Fratelli Bandiera“ di Roma e chiudo anche la mia quarantennale attività lavorativa di servizio nella scuola.
Abbiamo avuto la possibilità di lavorare insieme solamente per due anni: non c’è stato tanto tempo per approfondire la nostra conoscenza. Personalmente, tuttavia, ho approfittato di questo limite per rendere più intensa la nostra relazione. Ricordo i tanti incontri con i vostri genitori, ed anche le visite in classe e i colloqui personali con molti di voi, durante i quali ho cercato di ascoltarvi, sperando che almeno in qualche caso, sia riuscita a capirvi ….. E poi mi hanno sempre parlato di voi i vostri insegnanti nelle tante riunioni in cui la crescita umana della vostra persona è stata cura prioritaria all’interno del percorso formativo pensato per ciascuno di voi.
Voi siete l’ultima generazione di migliaia di fanciulli e preadolescenti con cui sono entrata in contatto in così tanti lunghi anni. Per tutti ho cercato di attivare all’interno della scuola, con la condivisione degli insegnanti, quel ‘dialogo pedagogico’ che sempre aiuta a sviluppare ciò che di bello è presente potenzialmente in ogni persona rendendola singolare ....
Sono certa che la Scuola “Fratelli Bandiera”, dandovi molto sia umanamente che culturalmente, vi prepari in maniera eccellente a diventare gioiosi cittadini del mondo di domani.
Auguro a tutti un felice proseguimento nella splendida avventura umana vissuta in questa scuola, di cui personalmente serberò un affettuoso ricordo.

Buon anno scolastico !!!

Roma, 31 agosto 2012 

La Preside
Emma Tarulli

martedì 31 luglio 2012

Progetto Unplugged........parlano i ragazzi


     «Quest'anno, con il professor Marchiori, abbiamo provato un'attività didattica diversa e completamente nuova, il corso di Unplugged. E' consistito in 12 incontri di circa un'ora l'uno, durante i quali la psicologa G. Madonia con l'aiuto del professore ci ha fatto riflettere sull'uso della droga, del tabacco e dell'alcool. Mi ha fatto capire che molti ragazzi, se finiscono sulla 'cattiva strada', spesso è solo per essere accettati in un gruppo.
     Grazie a quest'esperienza credo di essere più matura interiormente e più consapevole delle mie future scelte e decisioni. In conclusione, questo corso è servito molto anche ai miei compagni e alla mia classe in generale, perché ci ha insegnato a rispettarci maggiormente l'un l'altro e a saper affrontare al meglio le situazioni che ci capiteranno nella vita».

Alice Miloni (2D)


 

     «Quest’anno la classe IID della scuola media Charlie Chaplin ha partecipato al progetto UNPLUGGED.
        Per noi è stata una bella esperienza e ci ha aiutato a esprimerci meglio con gli altri i nostri sentimenti e i nostri pareri dopo un anno di lezioni il 22 Maggio siamo stati premiati per il nostro impegno e per aver partecipato a questo progetto. Siamo arrivati all’Università, dove ci avrebbero premiato a fatica perché c’era un acquazzone tremendo e i cartelloni si sono un po’ rovinati ma non del tutto poiché avevamo un paio di ombrelli. Siamo stati accolti nell’aula magna e ci sono state le premiazioni. Al nostro turno eravamo in dieci a tenere tutti e quattro i nostri grandi cartelloni, siamo stati premiati con un diploma e ce ne siamo ritornati a scuola. Al ritorno la preside si è congratulata con noi e ci ha concesso il permesso di appendere il diploma e i cartelloni sulla parete. Questa esperienza è stata molto carina e mi ha insegnato molte cose».

Davide Pizzutilo (2D)












giovedì 7 giugno 2012

Campo scuola a Torino (5)


       
            Il 18 aprile 2012 io, la mia classe con le altre 3 terze e le professoresse Balzano, Romano, Martucci, il professor Plescia e la Dirigente siamo partiti per un campo scuola a Torino. Siamo partiti la mattina alle 8:55 dalla stazione Tiburtina e siamo arrivati alla stazione Porta Nuova di Torino
alle 13:25. In questi quattro giorni abbiamo alloggiato all'hotel "EURO MOTEL" a Nichelino e durante le visite della giornata siamo sempre stati divisi per classi.
          Appena arrivati, accompagnati dalla guida, abbiamo fatto una visita panoramica in bus della città, dove ci hanno introdotto le cose più importanti che avremmo visto durante la permanenza. Alla fine del giro abbiamo proseguito la strada per arrivare al Monte dei Cappuccini dove si trova l’abbazia di Superga. La storia dice che nel 1706 l'esercito franco-spagnolo invase la città e gli avversari si trovarono molto in difficoltà, cosi il duca Vittorio Emanuele II e il principe Eugenio di Savoia salirono sul colle di Superga per osservare la città dall'alto e proprio lì il dica giurò che se avesse vinto la battaglia sul colle avrebbe costruito un'abbazia in nome della Madonna. L'abbazia è stata costruita nel 1731. Nei sotterranei della Basilica troviamo le tombe Reali di casa Savoia per volere del Re Vittorio Emanuele III. Le abbiamo visitate dopo la visita alla basilica. Dopo di che siamo andati in pullman al nostro hotel.
          La mattina del secondo giorno ci siamo svegliati la mattina alle 7:30 e dopo aver fatto colazione siamo partiti in pullman per una visita guidata a Piazza Castello dove abbiamo di fronte il Teatro Regio.
Al centro della piazza troviamo Palazzo Madama che si chiama così perché fu abitato e abbellito dalle due Madame Reali, Maria Cristina D'Orleans  e Giovanna Battista di Savoia Nemours.
          Dopo di che  abbiamo visitato la chiesa di San Lorenzo Opera di Lorenzo Guarini; uscendo da essa abbiamo attraversato la cancellata in ghisa del 1841  che separa piazza Reale da piazza Castello. Da lì ci ritroviamo di fronte a Palazzo Reale, dove sono passati molti artisti importanti. Se usciamo da Palazzo Reale subito alla nostra sinistra troviamo la Biblioteca Reale che contiene molti volumi preziosi. Dopo essere passati accanto al Regio troviamo il palazzo  degli archivi e passando per il Po troviamo la chiesa della grande Madre di Dio. Appena finito il giro siamo andati a visitare Palazzo Madama. Alle 12 siamo andati mangiare al ristorante MAXIPIATTO.
       Nel pomeriggio abbiamo visitato il Museo Civico di Pietro Micca. Esso fu costruito nel 1916 in occasione delle celebrazioni per il centenario dell'unità d'Italia. Un museo molto interessante collegato al sistema sotterraneo delle gallerie: infatti, la nostra visita è avvenuta proprio dentro quelle  gallerie dove bel 1705 i francesi costruirono delle trincee per difendersi dall'esercito subalpino. Proprio lì accadde il famoso gesto eroico di Pietro Micca che nel momento in cui vide che i nemici stavano entrando nelle gallerie decise di accendere una miccia(corta) pur sapendo il rischio che correva così da far scoppiare tutto e fermare i nemici. Purtroppo non riuscì a scappare e l'esplosione lo uccise. Dopo la visita siamo tornati al centro di Torino e abbiamo avuto un’ora di tempo per comprare souvenir o andare per i negozi a fare shopping cosa che ovviamente noi femmine abbiamo fatto.  Alle 19:00 siamo tornati all'hotel.
          Il terzo giorno veglia alle 8:00  per partire per Palazzo Reale alle 9:00.
Palazzo Reale, uno dei più importanti palazzi del Piemonte, è il simbolo del potere della dinastia Savoia. Venne progettato tra la fine del cinquecento e l'inizio del seicento da Ascanio Vittozzi e dopo da Carlo di Castellamonte. La visita è durata un'ora dopo la quale siamo andati a mangiare al ristorante le FONDERIE OZANAM.
          Appena finito di pranzare ci siamo messi in moto per andare a vedere "La Venaria". La Venaria è stata costruita in pochi anni da Amedeo di Castellamonte; è un edificio molto grande di 80.000 m2 che comprende anche il parco e il borgo storico di Venaria. L'idea di costruirla era venuta a Carlo Emanuele II che si ispirò al Castello di Mirafiori. Durante la costruzione è stata distrutta molte volte, una di queste dai francesi, ma comunque dopo un lavoro di restauro ,considerato uno dei più grandi restauri mai fatti, La Venaria è tornata bella e imponente come prima.
          Dopo la visita alla Venaria siamo andati a un centro commerciale dove ci hanno lasciato una mezz’ora di tempo per rilassarci e andare per negozi. Dopo di che siamo tornati all’hotel. Il quarto e ultimo girono abbiamo visitato la mattina Palazzo Carignano e il pomeriggio il Museo Egizio. Palazzo Carignano rappresenta uno dei più preziosi esempi di architettura barocca ed è anch'esso uno dei più importanti edifici della città. È un palazzo che è molto legato alla storia  risorgimentale italiana, è una delle residenze sabaude e nel 1848 diventò anche sede del parlamento Subalpino.
         Il museo egizio è un importantissimo museo considerato per il valore dei reperti il più importante del mondo dopo quello del Cairo. Questo museo nacque durante l'occupazione dell'Egitto quando, grazie a una nuova moda di collezionare reperti egiziani, il console generale francese Bernardino Drovetti collezionò più di 8000 pezzi come statue, sarcofaghi, mummie e tante altre cose. Cosi nel 1824 Carlo Felice decise di comprare tutti i reperti collezionati da Bernardino Drovetti, li unì a quelli di casa Savoia e fondò il Primo museo Egizio del mondo.
        Questa è stata  l'ultima visita per noi fatta a Torino, dopo la quale siamo andati alla stazione di Porta nuova per tornare a Roma, dove siamo arrivati alle 22:55. Questo campo scuola è stato molto interessante e divertente. I musei che mi sono piaciuti di più sono stati il Museo Egizio e quello di Pietro Micca e inoltre mi ha affascinato molto La Venaria che io trovo veramente stupenda e spero di tornare a vederla un giorno. Ha una grande importanza per me questo campo scuola  perché oltre ad essere il primo che io abbia fatto, è anche l'ultimo anno che passo con questa classe e quindi era importante per me trascorrere ancora un po’ di tempo con loro così da poterci ricordare per sempre quest'esperienza.
 
Eliza Stuglik

Campo scuola ad Ascoli (3)


         C’era tensione. C’era attesa. C’era chi diceva: “Sarà un flop!” e chi invece era ottimista. Tutto sommato però nessuno è rimasto deluso dopo l’esperienza del campo scuola ad Ascoli Piceno dal 2 al 4 aprile scorsi, che ha riguardato le 4 seconde medie dell'Istituto Comprensivo “Fratelli Bandiera”.
          Il primo atto è stato quello di una partenza serena: c’era chi ascoltava la musica, chi giocava al cellulare e addirittura chi si divertiva con “nomi, cose e città”! Una volta arrivati alla struttura che li avrebbe accolti, l’Oasi Carpineto, i ragazzi hanno avuto il tempo di sistemare i loro bagagli, e poi sono scesi per pranzo: e a proposito della cucina, credo che abbia soddisfatto i gusti degli alunni. Dopo pranzo essi hanno affrontato due attività: visitare il Forte Malatesta ad Ascoli, e poi assistere ad una lezione di sbandieramento da parte di alcuni sbandieratori locali. Un po’ stanchi, i ragazzi sono risaliti per cambiarsi e fare la doccia, ridiscendendo subito dopo per la cena. L’ultima attività del giorno è stata l’animazione nella hall dell’albergo. Si può dire che nel complesso, alla fine di questa prima parte, negli alunni predominava ancora un po’ di scetticismo. Essi comunque sono stati ripagati con un’ora e mezzo in cui hanno potuto divertirsi, prima di andare a dormire con sequestro notturno di cellulari. 
            Il secondo giorno i ragazzi si sono svegliati e vestiti, e quindi sono andati a fare colazione. Anche questa volta si è subito partiti alla volta di Ascoli (l’albergo era infatti fuori della città), e più precisamente ci si è diretti alle cartiere papali, dove gli alunni hanno avuto modo di vedere i vecchi canali e i meccanismi grazie ai quali nel Medioevo funzionavano i mulini e le cartiere; poi, con lo stesso procedimento dell’epoca, hanno fabbricato un foglio di carta, però diverso da quelli di oggi! Successivamente le scolaresche si sono recate a piedi nel centro di Ascoli, e in ristorante – come da programma – hanno imparato a preparare le olive ascolane. Dopo il pranzo hanno visitato il centro della città, e così hanno visto che Ascoli non è povera di monumenti come credevano, avendo inoltre l’opportunità di fare acquisti. Stanchi, i ragazzi sono poi ritornati in albergo, e dopo cena alcuni maschi hanno saltato l’animazione serale per vedere la partita di Champions League Barcellona-Milan.
          Durante l’ultimo giorno, invece, ogni ragazzo ha fatto il proprio bagaglio e ha lasciato l’albergo. L’ultima tappa è stata Civitella del Tronto, un paesino al confine con l’Abruzzo, dove le attrazioni erano le rovine della fortezza (Civitella è stato l’ultimo paese ad arrendersi all’Unità d’Italia) ed il Museo della Armi di quei tempi. E infine l’ultimo atto: tutti in pullman, si torna a Roma! Durante il viaggio i ragazzi hanno rievocato i bei momenti del campo scuola, e ad attenderli – una volta arrivati alle cinque del pomeriggio – c’erano molti familiari. Per parecchi ragazzi si può dire che quest’esperienza sia stata indimenticabile!

Federico Macrina

Campo scuola ad Ascoli (2)


            Dal 2 aprile al 4 aprile 2012 c’è stato un campo scuola ad Ascoli Piceno di 3 giorni e 2 notti da parte della scuola Fratelli Bandiera, che ha coinvolto tutte le seconde medie. I ragazzi sono partiti con l’autobus poco dopo le 8,00 salutando tutti i familiari. Li aspettava un viaggio di 4 ore, considerando una breve sosta di un quarto d’ora ad un autogrill dell’Aquila. Arrivati ad Ascoli Piceno alle ore 12,00 circa, i ragazzi per quei 3 “lunghi” giorni sarebbero stati ospitati in un albergo di nome “Oasi di Carpineto”, gestito da parte dell’Associazione Giocamondo. Una volta entrati, gli alunni hanno avuto il tempo di distribuirsi nelle stanze loro assegnate e di posare i loro bagagli, prima del pranzo.
          Subito dopo si sono recati in pullman con le loro insegnanti al forte Malatesta, dove li attendeva una guida che gli avrebbe illustrato il posto. Una volta visitata la Fortezza, gli alunni sono tornati in albergo, dove c’era una piccola squadra di sbandieratori che gli avrebbe spiegato quella pratica. Una volta finita l’attività, i ragazzi sono risaliti nelle loro camere per lavarsi e farsi la doccia prima della cena. Dopo mangiato, inoltre, c’è stata una lunga animazione serale – che ha coinvolto tutte le classi – da parte delle animatrici dell’associazione Giocamondo. Infine, gli alunni sono risaliti ed hanno avuto 1 ora e mezza di svago, prima del “coprifuoco” alle 0,30.
          Il secondo giorno è stato pieno di attività. La mattina – dopo aver fatto colazione – gli alunni si sono recati alle cartiere papali, dove hanno imparato a fabbricare il foglio, e successivamente hanno visitato il centro di Ascoli, dove hanno pranzato in un ristorante che ha anche insegnato ai ragazzi come si preparano le olive ascolane. Quindi gli alunni hanno continuato a visitare il centro della città accompagnati da una guida, per poi ritornare in albergo a cenare e ad assistere all’animazione serale, prima di dormire.
            Anche il terzo giorno, come il secondo, è stato pieno di movimento: le scolaresche si sono recate con il pullman in un paesino vicino chiamato Civitella del Tronto, dove hanno visitato il museo delle armi e le rovine della fortezza locale, per poi pranzare al sacco ed incamminarsi verso Roma. Come all’andata c’è stata una piccola sosta, e verso le 17,00 i ragazzi sono arrivati e sono stati accolti dai loro familiari.

Riccardo Zamparella

martedì 5 giugno 2012

Il fuoco del drago. La profezia si avvera ( epilogo )


Il piccolo esercito che avrebbe dovuto uccidere l'Antico era allo sbaraglio. Alla fine Ulkair aveva ucciso il suo padrone, che fino a quel momento era stato il padrone di tutta Arcania. Solo Fiamma era sfuggito all'agguato, insieme a Legion. «Vieni, so dove si trova un passaggio!» disse il traditore. Fiamma non sapeva che sotto quella maschera di carne si nascondeva il vero burattinaio di Ulkair… Erano appena entrati, quando proprio l'enorme demone, principe dei dolori e figlio delle tenebre, comparve dal buio. Il capitano gli si gettò addosso senza alcuna parola... e poco dopo il vero cadavere del demone giaceva a terra in un lago di sangue viola. «Io credevo fosse morto!» urlò il drago stupefatto dalla morte del suo acerrimo nemico. «Lui non mi serve più!» rispose Legion con una voce che non era sua. Poco dopo il suo elmo era a terra, mentre lui cresceva di stazza e cambiava forma. Fiamma sgranò gli occhi davanti all'orrore che gli si presentò davanti. «Un... un... creatore!!!» urlò il drago in preda al panico. L'essere era quasi un'ombra, si confondeva con il tramonto, i suoi occhi erano dei tizzoni ardenti. Di quello scontro si sarebbe parlato per secoli, anche se il suo vincitore fece una fine tragica. Fiamma chiuse gli occhi, e sussurrò: «Ti sto per raggiungere, Shiala!» prima di trascinare il dio in un crepaccio vicino, in un abbraccio mortale. Arcania fu libera dal male, ma per poco; infatti un'antica profezia diceva: «Colui che vuole liberare il mondo dall’oscurità verrà trascinato con essa e la sua progenie lo dovrà fermare». Molto lontano il guscio dell'uovo di Fiamma si schiuse.

 Federico Romani

sabato 2 giugno 2012

Campo scuola a Torino (4)


Il 18 Aprile, la mia classe, 3C, con le classi 3°, 3B e 3D, si è recata a Torino per un viaggio didattico organizzato dai professori. E’ stata scelta come meta Torino, perché in questa città è possibile fare un percorso incentrato sull’epoca del Risorgimento, che ai nostri professori interessava farci approfondire. Siamo appunto partiti mercoledì 18 Aprile e tornati sabato 21 Aprile, utilizzando come mezzo di trasporto il treno, che ci ha condotto da una città all’altra in breve tempo. Durante le notti trascorse a Torino, dormivamo e cenavamo in un hotel poco distante dal centro della città. La mia classe divideva il piano con la sezione D.
Non appena siamo arrivati abbiamo messo le valigie all’interno di due pullman che ci hanno accompagnato a fare un giro panoramico della città insieme a due guide. Il giro in pullman ci ha permesso di osservare sostanzialmente  i principali luoghi della meravigliosa Torino. Abbiamo costeggiato Parco Valentino, il parco più importante della città e poi anche un breve tratto del fiume Po. Dopo questa panoramica della città, siamo andati a visitare il monte dei Cappuccini, una collina sulla quale sorge un convento affidato proprio ai frati Cappuccini dai quali il monte prende il nome. Davanti al convento c’era una lunga balconata che ci ha permesso, nonostante il tempo non ideale, di vedere la città dall’alto con tutti i suoi monumenti più importanti
Ecco una foto scattata dal Monte dei Cappuccini.


Sempre questo stesso giorno, dopo aver visitato il Monte dei Cappuccini, siamo andati a visitare la Basilica di Superga. Essa fu costruita nel 1700, quando i francesi e gli spagnoli stavano per attaccare Torino. Vittorio Amedeo, duca di  Savoia ,giurò che in caso di vittoria contro i franco-spagnoli, sul colle dove oggi sorge Superga, avrebbe fatto costruire qualcosa di grandioso, e così fu.  La Basilica di Superga è però ricordata anche per motivi ben più tragici.  Infatti, è proprio sul colle dove sorge la basilica appunto, che nel 1949, il 4 maggio, si schiantò l’aereo del Grande Torino, una delle squadre di calcio più forti di quei tempi.  

Ecco una foto della basilica:

Una volta arrivati alla Basilica, anche da qui abbiamo potuto scorgere Torino dall’alto grazie a una balconata. Successivamente siamo stati accompagnati all’interno della Basilica da una guida: abbiamo visto una grande sala nella quale erano ritratti tutti i papi romani fino a quello odierno, ma la cosa sicuramente più ‘’emozionante’’ è stata vedere la tomba di Carlo Alberto, colui che nel 1848, con lo Statuto Albertino, ha posto le basi della Costituzione moderna.
Dopo aver visitato la Basilica di Superga, piuttosto stanchi ,ci siamo diretti in albergo, dove abbiamo potuto cenare, e subito dopo chiuderci in stanza per riposare un poco prima del giorno successivo.
Il secondo giorno,dopo un’abbondante colazione, i nostri professori hanno deciso di farci fare un giro guidato nel centro di Torino.Mi è piaciuto moltissimo, ma la cosa più ‘’emozionante’’ è stata entrare all’interno di un’antichissima biblioteca, che conteneva volumi anch’essi antichissimi!
Sempre durante questo giro, abbiamo visto la teca contente la Sacra Sindone, che si trova all’interno del Duomo. E’ stato molto particolare sapere di trovarsi davanti ad un reperto storico così importante. Successivamente la guida che si trovava con noi durante il giro ci ha accompagnati a visitare Palazzo Madama: esso si trova in Piazza Castello, la piazza più importante di Torino, ed  è un palazzo che è stato costruito per volontà dei Savoia, e al suo interno abbiamo potuto osservare quadri e mobili dell’epoca risorgimentale. Ci siamo poi soffermati  in una sala del palazzo dove era stata ricostruita la prima camera del Senato, nella quale sedeva addirittura Alessandro Manzoni. La nostra guida ci ha anche accompagnato in cima ad una torre, da dove siamo riusciti a scorgere la città dall’alto. Il tempo non era dei migliori, ma è stato comunque molto affascinante poter vedere una città così magica, da un’angolazione diversa dal solito.

Torino vista dall’alto.

Dopo queste varie visite abbiamo pranzato, e successivamente siamo stati al Museo di Pietro Micca.
Questo museo, è nato appunto in onore di Pietro Micca. Tra il 1705 e il 1706 le truppe francesi  presero d’assalto la città di Torino. I torinesi, per difendersi, scavarono delle gallerie sotterranee nelle quali avrebbero accesso delle micce, che avrebbero dato origine ad un’esplosione, la quale avrebbe dovuto uccidere o perlomeno spaventare i francesi. Pietro Micca diventò famoso perché, quando i francesi scoprirono una delle tante gallerie sotterranee dei torinesi, fu costretto , per uccidere i francesi, a sostituire la miccia, troppo lunga, che il suo compagno non era riuscito ad accendere, con una miccia più corta. In questo modo, Pietro Micca  riuscì ad uccidere i francesi e salvare la città di Torino, ma lui stesso non ebbe la possibilità e il tempo di mettersi in salvo e così morì insieme ai suoi stessi avversari.


Questo è il punto delle gallerie sotterranee dove è stato ritrovato il corpo di Pietro Micca. 

Dopo aver visto questo museo, i nostri professori ci hanno concesso un’ora di shopping per Via Garibaldi, successivamente ci siamo ritirati in albergo fino alla mattina successiva.
Il terzo giorno ci siamo recati all’interno di Palazzo Reale . Questo palazzo era la residenza di Carlo Alberto, abbiamo quindi visto dove egli mangiava, dormiva, dove passava il suo tempo libero e, a differenza della Reggia di Venaria, visitata da noi qualche ora dopo, qui abbiamo potuto osservare gli arredi risalenti all’epoca del re.
Dopo pranzo ci siamo recati alla Reggia di Venaria. La Reggia di Venaria fu commissionata da Carlo Emanuele II e costruita in poco tempo, tra il 1658 e il 1679. E’ diventata poi una reggia dove i duchi di Savoia passavano le loro giornate durante i periodi di vacanza. Infatti attorno alla reggia si trova una grande tenuta di caccia. La guida che ci ha accompagnato durante il percorso nella Reggia  ci ha portato dentro le sale da bagno, da pranzo, o per dormire dei residenti nella reggia durante il periodo estivo. Dopo, abbiamo potuto osservare i giardini reali: essi mi hanno colpito molto per la loro eleganza e raffinatezza.


Questo è uno scatto della Galleria Grande, che si trova all’interno della Reggia. Mentre qui sotto uno scatto ad una parte dei giardini della Reggia.


 Dopo aver visitato la Reggia, abbiamo passeggiato venti minuti in un centro commerciale vicino l’hotel, per poi tornare a cenare e dormire in quest’ultimo.
Il quarto ed ultimo giorno, dopo aver fatto colazione, e aver messo le valigie all’interno del pullman, siamo andati a visitare Palazzo Carignano. Anche qui una guida ci ha accompagnato all’interno del Palazzo. Esso  è un reperto storico che rappresenta l’architettura barocca principalmente. Abbiamo visto l’interno del palazzo, le cucine sotterranee, e vaste camere da letto decorate da soffitti, pareti e specchi in oro! 
Con lo stesso nome del  Palazzo, a Piazza Castello, si trova anche Teatro Carignano, che la guida ci aveva  vedere un paio di giorni prima.
Dopo, abbiamo pranzato, per poi recarci alla nostra ultima visita nella splendida Torino:  Il museo egizio. Esso è secondo soltanto a quello del Cairo per importanza, ha tantissimi reperti dell’epoca egizia, e la cosa che forse colpisce di più sono le mummie di milioni di anni fa che ancora si mantengono splendidamente. La guida ci ha fatto anche vedere  una sala piena di statue e sfingi dell’antico Egitto: esse sono veramente di dimensioni gigantesche. Abbiamo anche potuto vedere i trucchi che utilizzavano le regine dell’antico Egitto per adornarsi il viso, ed è stato piuttosto simpatico poter vedere gli ‘’antenati’’ dei nostri trucchi moderni. Dopo aver terminato la visita al Museo, la guida ci ha gentilmente accompagnato in una cioccolateria, dove abbiamo potuto assaggiare del cioccolato molto buono e gustoso; sempre in questa cioccolateria molti hanno deciso di comprare dei gianduiotti tipici di Torino da portare a casa.
Successivamente ci siamo recati alla Stazione di Porta Nuova, per riprendere il treno che verso le 23.00 ci ha accompagnato sino a Roma.
Dario Rendeli